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Bari non dimentica: una giornata di Memoria e Impegno per l’82° Anniversario della Strage di via Nicolò Dell’Arca

Dal mattino alla sera, la città ha ricordato i suoi caduti del 28 luglio 1943. Momento centrale la lettura delle cronache di Plinio Salerno, sopravvissuto all’eccidio. A fine giornata, rose deposte sulle pietre d’inciampo che riportano i nomi e le età delle vittime. Bari non dimentica. A 82 anni dalla brutale strage che la ferì, la città ha risposto con una sentita giornata di memoria e partecipazione, articolata in diversi momenti per onorare le vittime e riaffermare con forza la propria identità antifascista. Le commemorazioni di quest’anno, coordinate da una vasta e coesa rete di forze sociali e culturali, hanno dimostrato come quel sacrificio sia ancora una radice profonda dell’impegno civile odierno.

Le cerimonie del mattino: l’omaggio solenne

La giornata è iniziata alle ore 9:30 con un momento di raccoglimento in Viale Caduti del 28 luglio 1943. In questa strada, intitolata proprio a perenne ricordo di quel tragico giorno, è stata deposta una corona d’alloro. Durante la cerimonia, alla presenza delle autorità civili e militari, nonché dei rappresentati delle organizzazioni del Coordinamento Antifascista,  è intervenuta la Vice Sindaca di Bari, prof.ssa Giovanna Iacovone, che ha sottolineato l’importanza di onorare la memoria come fondamento della vita democratica della città. L’omaggio è proseguito alle ore 10:30 all’interno del Cimitero Monumentale. Presso il monumento dedicato ai Caduti, sono intervenuti il Presidente Provinciale dell’ANPI, prof. Nicola Colaianni, e il sindaco di Bari, dr. Vito Leccese. Entrambi hanno ricordato il valore del sacrificio di vite innocenti e il dovere delle istituzioni e dei cittadini di farsi custodi attivi dei principi di libertà e giustizia nati dalla lotta contro il fascismo.

Il pomeriggio: gesti attivi e un corteo per il futuro

Il pomeriggio ha visto la memoria trasformarsi in gesto e partecipazione. Alle ore 18:00, in Piazza Umberto I, si è svolta la lucidatura delle pietre d’inciampo che riportano i nomi e le età dei Caduti di quella strage: un atto di cura per rendere di nuovo leggibile ogni singola storia e legare la memoria collettiva a quella individuale. Alle ore 18:30, un partecipato corteo è partito da via Sparano, dalla sede storica della Libreria Laterza, per raggiungere Piazza Umberto I dietro il labaro e la bandiera dell’ANPI. Qui, dopo la deposizione di una corona di fiori ai piedi del monumento e l’intonazione del Silenzio da parte di un trombettiere della III Regione Aerea, si è tenuto un momento intenso e significativo della giornata. Hanno preso nuovamente la parola il presidente dell’ANPI Nicola Colaianni e il sindaco Vito Leccese, seguite dalle voci dei più giovani. In una lettura corale, i ragazzi e le ragazze presenti hanno letto le cronache della strage, riportate da Plinio Salerno nel 1944, testimone diretto e sopravvissuto all’eccidio solo perché, caduto a terra, ebbe la prontezza di fingersi morto. Sentire quelle parole, che descrivono l’orrore dal punto di vista di chi lo visse, lette dalla generazione del futuro ha creato un ponte emotivo tra passato e presente di incredibile potenza. A conclusione delle celebrazioni, un ultimo, toccante gesto ha chiuso il cerchio della memoria: sulle pietre d’inciampo, lucidate poche ore prima, sono state deposte delle rose, un fiore per ogni nome e ogni età incise nelle pietre d’inciampo, a simboleggiare l’abbraccio della città a ciascuna di quelle vite spezzate.

La Storia: la gioia e il sangue in Via Nicolò dell’Arca

È fondamentale ricordare che il luogo storico dell’eccidio fu Via Niccolò dell’Arca, nei pressi della sede della Federazione Fascista. Lì, il 28 luglio 1943, una folla che festeggiava pacificamente la caduta di Mussolini fu accolta dal fuoco dei soldati del Regio Esercito e dei cecchini appostati sui balconi della federazione fascista. La gioia per una libertà tanto attesa si trasformò in un massacro. Quell’evento dimostrò che la fine della dittatura non sarebbe stata indolore, ma l’inizio di un percorso lungo e sanguinoso verso la Liberazione. L’impegno di tutta la cittadinanza, delle associazioni e delle istituzioni nel commemorare questi eventi non è solo un atto dovuto, ma un’affermazione politica: Bari è e rimarrà antifascista. Bari non dimentica. Ora e sempre Resistenza.

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