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Passeggiando nella storia antifascista di Bari

Il 28 maggio 2025, presso la sala della “ex Tesoreria” di Palazzo di Città a Bari, si è tenuta la giornata conclusiva di un anno ricco di esperienze, conoscenze reciproche dell’ANPI di Bari con alcune scuole dell’Area Metropolitana. Conoscenze per le ragazze e i ragazzi su fatti e luoghi della memoria antifascista della città di Bari. Conoscenza anche per noi dell’ANPI, per il confronto con le insegnanti e gli insegnanti, per le osservazioni, le domande, gli spunti di riflessione che sono venuti dalle ragazze e dai ragazzi. C’è fortunatamente una sensibilità crescente da parte delle scuole, dei dirigenti scolastici e degli insegnanti, o forse c’era anche prima ma ora si sente più la necessità di rinsaldare i valori democratici che sono nella nostra Costituzione, nata dalla resistenza all’antifascismo. E infatti, da dicembre ad aprile 2025, in questi 5 mesi, abbiamo incontrato oltre 1400 alunni e accompagnato 71 classi, insieme a oltre 90 docenti. In particolare la sez. “Arturo Cucciolla dell’ANPI di Bari ha impegnato 14 volontari e volontarie che hanno dato la loro disponibilità come “guide” nelle “passeggiate della memoria antifascista” per le vie del centro di Bari, quelle che ci hanno impegnato di più, ma anche negli incontri svolti nelle scuole o presso l’archivio storico dell’ANPI di Bari, nella sede ospitante della Fondazione Di Vagno a Conversano. In un suo intervento davanti a dei ragazzi, Carlo Smuraglia, presidente nazionale ANPI fino al 2022, chiude dicendo che «la memoria è un bene prezioso che va coltivato e protetto, sia a livello individuale che collettivo, perché è la base per costruire un futuro migliore». Messaggio che, a giudicare anche dai tanti e bei lavori che le ragazze e i ragazzi hanno prodotto, con la supervisione dei docenti e presentato in occasione di questa giornata di festa, è stato raccolto e tradotto anche rispetto all’osservazione del presente. I ragazzi scrivono come conclusione di una presentazione: «Questa attività ci ha spinto a riflettere sul valore della libertà, sulla responsabilità individuale nella difesa dei diritti e sull’importanza di coltivare la memoria storica per non ripetere gli errori del passato». Come non fermarsi a riflettere sugli errori che invece si ripetono, ai 56 conflitti in corso nel mondo, spesso dimenticati. Conflitti che colpiscono soprattutto l’infanzia, come in Palestina dove si contano quasi 20 mila morti, un bambino ogni 45 minuti. Ma la loro sensibilità colpisce anche quando scrivono: «In un’epoca in cui i valori democratici vengono spesso dati per scontati o messi in discussione, ricordare la Resistenza significa riaffermare il principio di una cittadinanza attiva, informata e partecipe». Sembra un monito rivolto a chi rinuncia al proprio diritto di voto, o addirittura invita al non voto. Un voto conquistato in Italia, soprattutto per le donne, anche grazie al sacrificio di chi ha combattuto nella lotta di liberazione dall’oppressione nazi-fascista. La “memoria” è soprattutto conoscenza e riflessione. Le “passeggiate” con gli studenti disegnano un itinerario preciso, in cui le tracce e il racconto della storia permettono di capire bene l’importanza di quei giorni. Un racconto che, se svolto nei luoghi cruciali della Resistenza, acquista particolare forza e favorisce la sopravvivenza del ricordo nel tempo. Racconti e luoghi che hanno arricchito le esperienze. Ma non bastano i luoghi e i segni della memoria, pur importanti, occorrono ricerche, studio della storia e soprattutto diffusione di conoscenze. L’impegno dell’ANPI è anche questo, custodire la memoria ma anche trasmetterla e farne un bagaglio di conoscenze, dei valori della democrazia, dell’antifascismo e della partecipazione attiva alla vita civile, che passiamo a quelli che vorrei fossero i “nuovi partigiani“, i ragazzi e le ragazze con i quali condividiamo un tratto di strada.  

Elaborati degli alunni

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